Artibus et Historiae no. 70 (XXXV)
2014, ISSN 0391-9064Up
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- Premessa (by Linda Borean and William Barcham) (pp. 9–11)
Questo volume raccoglie gli atti della giornata di studi in onore di Stefania Mason, che si è tenuta all’Ateneo Veneto di Venezia il 5 aprile 2014. L’iniziativa non è nata da ricorrenze o celebrazioni, ma è stata pensata come un sentito e sincero omaggio alla studiosa, riconosciuta a livello internazionale per le sue ricerche dedicate all’arte veneta.
All’iniziativa, intitolata ‘Conversazioni veneziane’, hanno aderito colleghi, allievi e amici, sia italiani sia stranieri, provenienti dal mondo universitario, da quello dei musei e delle istituzioni di tutela del patrimonio artistico, che con Stefania Mason hanno condiviso e condividono tuttora interessi culturali e scientifici.
Allieva di Rodolfo Pallucchini a Padova, ha orientato da subito i suoi interessi verso la cultura figurativa veneziana del secondo Cinquecento: dapprima concentrandosi su Paolo Fiammingo per poi dedicarsi a Palma il Giovane, l’erede più dotato dei grandi maestri del Rinascimento veneziano, pubblicandone nel 1984 il catalogo ragionato. Un catalogo che rimane ad oggi esemplare, per il rigoroso metodo filologico abbinato agli intrecci tra aspetti religiosi, storici, sociali e cultura artistica – con particolare riguardo alle questioni di committenza, di iconografia e alle relazioni tra pittura e disegno, ma anche tra pittura, architettura e arti applicate – tutti aspetti che stanno alla base dei contributi della studiosa, nonché di diverse importanti mostre da lei co-organizzate. Tra queste si ricordano Venezia e la Peste (1979), Da Tiziano a El Greco. Per la storia del manierismo a Venezia (1981), progetto coraggioso e non facile, anche sul piano storiografico, e Tesori della Fede (2000). Palma il Giovane sarà invece il protagonista dell’esposizione curata al Museo Correr nel 1990, nata dall’inaspettato ritrovamento in una raccolta inglese dell’album di disegni del maestro n. 67 già appartenuto al celebre Anton Maria Zanetti il Vecchio: una mostra a partire dalla quale Stefania Mason ha successivamente sviluppato ulteriori ricerche sul disegno veneziano tra Cinquecento e Seicento, aperte ad esplorare tematiche rimaste a lungo nell’ombra, come ad esempio il collezionismo grafico.
Il fenomeno delle raccolte d’arte a Venezia in età moderna è stato al centro degli interessi scientifici della studiosa nell’ultimo decennio: un genere di indagini solo apparentemente slegato dalla storia dell’arte in senso più tradizionale, ma che necessita di una strumentazione metodologica appropriata. Tra 2004 e 2009 Stefania Mason ha coordinato un progetto di ricerca, sostenuto dalla Fondazione di Venezia e in collaborazione con il Getty Research Institute, che ha affrontato in una prospettiva cronologica il Collezionismo d’arte a Venezia dalle origini all’Ottocento. Esso si è tradotto in una collana di tre volumi che alzano il sipario sul complicato e affascinante mondo dei raccoglitori, dei mercanti e delle diverse tendenze di gusto per le opere d’arte.
L’impegno intellettuale di Stefania Mason nel ricostruire la storia dell’arte veneziana trova espressione nelle sue numerose collaborazioni con i musei e le istituzioni della città: l’Ateneo Veneto, del cui Consiglio Accademico è membro; la Fondazione Cini per la storica rivista Arte Veneta fondata da Pallucchini, periodico di cui è stata vicedirettore; il Museo Correr; le Gallerie dell’Accademia; la Biennale d’arte contemporanea.
Ma Stefania Mason ha portato Venezia ‘altrove’, fuori dai confini nazionali, partecipando in qualità di relatore a numerosi convegni (tra tutti quello, pionieristico, sui modelli a olio a Braunschweig nel 1984); tenendo conferenze e lezioni, ad esempio in Giappone e all’École Pratique des Hautes Études di Parigi, dove nel 2011 è stata invitata dall’Institut National d’Histoire de l’Art a collaborare al progetto Répertoire des peintures italiennes dans les collections publiques françaises, operazione di censimento della pittura italiana accompagnata da puntuali indagini attributive e conservative.
Durante il suo insegnamento all’Università di Udine dal 1989 al 2009, dapprima come professore associato di Storia dell’arte veneta e poi come professore ordinario di Storia dell’arte moderna, Stefania Mason ha creato una scuola accademica, coordinando il dottorato di ricerca in storia dell’arte e dirigendo la Scuola di specializzazione in storia dell’arte.
Ai suoi allievi ha trasmesso un metodo dove curiosità scientifica, desiderio di conoscenza e libertà di orizzonti di indagine, che spaziano dal Quattrocento al Settecento, si sono sempre armonizzati con il rigore filologico e testuale e con le ricerche di carattere archivistico. Un approccio, quest’ultimo, che Stefania Mason ha sempre praticato e incoraggiato e che era inusuale per la generazione degli storici dell’arte con cui si era formata.
Maestra accademica esigente ma anche molto generosa – di scambi di idee e di suggerimenti – Stefania Mason condivide il suo sapere e la sua esperienza scientifica con i colleghi e con i giovani studiosi, sia italiani sia stranieri, che soggiornano a Venezia. A questa generosità unisce una spiccata attitudine al lavoro di squadra, come testimoniano i tre volumi sul Collezionismo d’arte a Venezia, che hanno coinvolto diversi co-curatori e numerosi autori. La mano sicura con la quale la studiosa ha condotto questa impresa editoriale decisamente innovatrice, è stata quella di un grande direttore d’orchestra ‘wagneriana’, decisa e risoluta ma al tempo stesso collaborativa nel vero senso della parola.
I doni personali non sono mai secondari in campo professionale. Integrità e onestà fanno parte di un bagaglio che rende Stefania Mason molto apprezzata nell’ambito dei musei internazionali e degli enti culturali dai quali viene interpellata come consulente per la sua connoisseurship. L’attendibilità dei suoi giudizi deriva da una vasta conoscenza dell’arte veneziana, sostenuta da un occhio raffinato, una memoria formidabile e una notevole familiarità con le fonti. Stimata da quanti – professori di storia dell’arte, curatori di musei, mercanti d’arte – sono impegnati nella restituzione della civiltà artistica della Serenissima, Stefania Mason trova i suoi amici ovunque viaggi per lavoro.
Questo volume desidera essere una testimonianza dell’ampio apprezzamento goduto dalla studiosa e dalla sua ‘dedizione’ scientifica a Venezia, una città molto generosa con chi la studia.